
A pochi mesi dalla Settimana Santa 2025, l’annuncio del ritorno della Processione dei Sacri Misteri nella Città Vecchia di Taranto continua a far discutere e appassionare i fedeli. Secondo le ultime indiscrezioni, il percorso rispecchierà le antiche tradizioni, evocando un fascino unico e suggestivo. Una scelta che non è solo logistica, ma fortemente simbolica: un ritorno alle radici, là dove tutto ha avuto inizio.
La Processione dei Misteri 2025 in Città Vecchia: ecco il possibile Percorso
La Processione dei Misteri del Venerdì Santo è uno dei momenti più intensi e partecipati della Settimana Santa tarantina. Organizzata dall’Arciconfraternita del Carmine, rappresenta il culmine di un cammino di penitenza e devozione che attraversa l’intero periodo quaresimale. Ogni dettaglio, dalla disposizione delle statue al lento incedere dei confratelli scalzi, è impregnato di fede e tradizione popolare. La notte tra il Venerdì e il Sabato Santo, Taranto si raccoglie in un silenzio carico di emozione, mentre il corteo attraversa la città con un passo lento e cadenzato, accompagnato dal suono struggente delle marce funebri.
I protagonisti della processione sono i simulacri dei Misteri Dolorosi della Passione di Cristo, che vengono portati a spalla dai confratelli incappucciati. Ogni statua, ogni movimento, ogni sosta ha un valore simbolico e spirituale che richiama la sofferenza, il dolore e la speranza della resurrezione. Il popolo si accalca lungo le strade, molti in silenziosa preghiera, altri con le lacrime agli occhi. È un momento di fede collettiva, ma anche di profonda intimità interiore.
Per secoli, il percorso della processione si è snodato tra le strade del borgo antico, in quel dedalo di vicoli e cortili che hanno visto nascere e crescere questa tradizione. Il passaggio tra le mura secolari, le chianche consumate dal tempo, le ombre delle lanterne e l’eco dei tamburi hanno contribuito a costruire l’atmosfera unica che solo la Città Vecchia può offrire. Qui la fede si fa carne, memoria e identità popolare.
Il percorso storico tra fede e tradizione
Dopo l’uscita dalla Chiesa del Carmine, il corteo potrebbe dirigersi lungo un tragitto che rievoca i tempi passati:
- Via d’Aquino
- Ponte Girevole
- Discesa Vasto
- Via Garibaldi
- Postierla via Nuova
- Via Duomo verso San Cataldo, dove si terrà la tradizionale sosta (paragonabile a quella abitualmente effettuata presso la chiesa di San Francesco)
- Rientro attraverso via Duomo, piazza Castello, Ponte Girevole, via d’Aquino, fino al ritorno al Carmine
Il passaggio nelle strette strade della Città Vecchia aggiunge un livello di emozione e intensità alla processione. È vero che gli spazi saranno ridotti, ma è altrettanto vero che proprio qui la processione è nata: le statue hanno sempre attraversato questi vicoli, riportando il rito alle sue origini più autentiche. Il rumore ovattato dei passi, il riverbero dei canti e delle marce tra i muri antichi, il profumo dell’incenso che si mescola con la salsedine del mare: tutto contribuisce a creare un’atmosfera che nessun altro luogo può restituire.
Ritornare in Città Vecchia significa anche far rivivere le radici più profonde della confraternita e della comunità tarantina. Ogni angolo, ogni balcone addobbato con lenzuola bianche o coperte in segno di lutto, ogni sguardo dalla penombra racconta una storia di appartenenza, di fede tramandata di generazione in generazione.
Un ritorno che fa discutere Taranto
La decisione ha acceso un vivace dibattito in città, suscitando entusiasmo e curiosità tra fedeli e appassionati di tradizioni. Non è la prima volta che la processione ripercorre il tragitto storico: già nel 2015, in occasione dei 250 anni della donazione delle statue di Cristo Morto e dell’Addolorata da parte della famiglia Calò, il percorso fu modificato per rendere omaggio a quell’anniversario straordinario.
Nel 2025, a distanza di dieci anni, il ritorno nella Città Vecchia assume un significato ancor più profondo: si celebrano infatti i 350 anni dalla fondazione dell’Arciconfraternita del Carmine, una ricorrenza che abbraccia secoli di storia, spiritualità e impegno nella vita religiosa cittadina. Un evento straordinario che promette di rimanere impresso nella memoria collettiva dei tarantini, con un’atmosfera di grande fascino e solennità.
La Settimana Santa a Taranto, tra tutte le celebrazioni italiane, è forse una delle più cariche di pathos e partecipazione emotiva. E proprio il ritorno ai suoi scenari originali la rende ancora più potente e sentita.
Continuano intanto i preparativi, con la città che si appresta a vivere una Settimana Santa carica di significati. Le confraternite sono al lavoro da mesi, le bande stanno affinando le marce, e le famiglie preparano cuori e balconi per accogliere la “lunga notte”. Un lavoro silenzioso e costante, come lo è sempre stato. Restiamo in attesa delle conferme ufficiali e di ulteriori dettagli sulla logistica del percorso.