È stata una Santa Messa davvero sentita e significativa quella che questa sera, ultima domenica che precede il Mercoledì delle Ceneri, è stata celebrata nella chiesa del Carmine a Taranto.
Parole toccanti e dense di significato quelle pronunciate dal parroco monsignor Marco Gerardo, padre spirituale della confraternita.
Le quarantore sono un periodo di preghiera prolungato. Un rito custodito nel tempo all’Arciconfraternita del Carmine. Un esercizio spirituale che se lo troviamo oggi anche in altre realtà parrocchiali, in altre chiese, è proprio per merito della confraternita, che lo ha custodito gelosamente nel tempo. Un rito che non è stato mai abbandonato e di cui oggi il nostro cuore può riempirsi.
Durante l’omelia Don Marco ha mostrato un lunghissimo foglio di carta, una sorta di striscione lungo almeno un paio di metri: su di esso erano riportati i nomi di tutti confratelli che hanno manifestato l‘intenzione di partecipare con un turno di adorazione alle solenne Quarantore.
Dal fondo della chiesa, quando Don Marco ha srotolato questo lungo foglio, una signora spontaneamente ha esclamato: ”Mamma mia quante adesioni e quanto è lungo”.
Don Marco ha preso questo foglio, questo lungo foglio, e lo ha utilizzato come tovaglia sull’altare. Un gesto significativo, un simbolo che ha caratterizzato questa messa e che ha mostrato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quanto la nostra comunità deve essere grata alla confraternita del Carmine.
A conclusione della celebrazione una piccola processione ha visto il Santissimo Sacramento uscire dalla sacrestia e portato su Giovinazzi, via d’Aquino, Piazza Carmine per poi rientrare in chiesa per l’esposizione solenne.
A seguire l’avvio ufficiale delle Quarantore, con il primo turno di adorazione.