L’abito di rito dei Confratelli dell’Arciconfraternita del Carmine di Taranto è un segno distintivo di devozione e appartenenza. Ogni elemento che lo compone ha una valenza simbolica e segue precise regole tramandate nel tempo. Dal camice bianco al cappuccio, dalle coccarde al rosario, ogni dettaglio è parte integrante di un’identità collettiva che unisce fede e tradizione.

L’Abito di Rito

Il Camice

Il camice deve essere in cotone bianco, preferibilmente nei tessuti “percalle” o “pelle ovo”. La parte superiore è aperta sul petto e si chiude con bottoni bianchi o madreperlati. Il collo, di tipo “pistagna”, deve avere un’altezza compresa tra i 4 e i 6 cm per sovrastare quello della mozzetta.

Le maniche sono ampie sin dalla cucitura e terminano ai polsi con un elastico interno che crea un’arricciatura. Sulle spalle sono cucite due linguette di stoffa dello stesso camice, lunghe circa 7 cm, dotate di asola e bottone bianco o madreperlato, sotto le quali si fissa il nastro dello scapolare.

La lunghezza del camice deve arrivare fino alle caviglie, senza superarle né restare troppo corto. L’orlo interno deve avere un risvolto cucito alto tra gli 8 e i 10 cm. Infine, una fettuccia interna in cotone, cucita all’altezza della vita, permette di creare un’arricciatura posteriore mantenendo liscia la parte anteriore.

Il Cappuccio

Il cappuccio è in cotone bianco e ha forma piramidale, con due fori all’altezza degli occhi. La parte superiore, una volta indossato, deve ricadere sul lato sinistro del capo senza superare il lobo dell’orecchio. La parte inferiore non deve oltrepassare la metà della mozzetta.

Le Scarpe

Le scarpe devono essere completamente bianche, con suola dello stesso colore. Sono ammesse due tipologie: con suola in gomma bianca (tipo “sottufficiali di marina”) o con suola in legno (tipo “ufficiali di marina”).

Le Coccarde

Le coccarde sono di colore blu, con un bottone bianco al centro e lacci blu.

I Guanti

I guanti devono essere bianchi e possono essere in cotone o in pelle.

Le Calze

Le calze devono essere alte e rigorosamente di colore nero.

La Cinta

La cinta è in pelle nera e pende sul lato sinistro del camice.

Il Rosario

Il rosario a cinque poste è in ottone con grani di colore nero opaco. La parte terminale presenta medaglie dorate e/o argentate e un Crocifisso lungo circa 6/8 cm. Il rosario deve pendere sul lato destro del camice, senza coprire lo scapolare, elemento centrale dell’abito.

Il Cappello

Il cappello, modello “Saturno Romano”, è in pelo rasato di colore nero, bordato con un nastro blu identico a quello dello scapolare. Dall’interno scende una banda dello stesso nastro, che passa attraverso un’asola della mozzetta e si fissa in vita per garantire stabilità al cappello sia sul capo che sulle spalle, a seconda del rito svolto dal confratello.

La Mozzetta

La mozzetta è realizzata in un unico pezzo di stoffa in lanettina color crema, foderata in cotone dello stesso colore. Si chiude anteriormente con bottoni interni neutri e presenta, all’esterno, bottoncini neri con finte asole dello stesso colore. Un’unica asola aperta, posta all’altezza del petto, consente il passaggio del nastro del cappello.

Lo Scapolare

Lo scapolare è in lanettina nera, foderato in cotone dello stesso colore, con le seguenti misure:

  • Larghezza: 28/29 cm
  • Altezza: 32/33 cm

Il ricamo blu riporta le scritte “DECOR” e “CARMELI”, una per lato, incorniciate da un rettangolo dello stesso colore per evidenziarle senza coprirle.

Un simbolo di fede e appartenenza

L’abito di rito non è un semplice indumento, ma un simbolo che esprime l’identità e la devozione dei Confratelli dell’Arciconfraternita del Carmine. Il rispetto delle sue caratteristiche garantisce la continuità di una tradizione secolare, che ancora oggi viene tramandata con immutata fede e senso di appartenenza.

Articolo precedenteQuaresima e Settimana Santa 2025: ecco il Programma ufficiale della Arciconfraternita del Carmine
Articolo successivoLa Mamma torna a San Domenico. Rientro del simulacro dell’Addolorata a Taranto dopo il restauro