Venerazione della Beata Vergine Addolorata: continua il percorso di avvicinamento alla Settimana Santa per le due confraternite che custodiscono i Riti a Taranto.
Venerdì 15 marzo, a partire dalle ore 19,30, la Arciconfraternita del Carmine sarà impegnata nel Pio Esercizio quaresimale.
Beata Vergine Addolorata
La funzione è particolarmente sentita e vede la partecipazione delle consorelle. Esse indosseranno un abito blu scuro (giacca e gonna al ginocchio), maglia bianca e scarpe blu scuro chiuse.
Le consorelle potranno indossare lo scapolare in panno nero a due facciate, con riquadratura in filo azzurro, riproducenti, sul davanti l’immagine della B.V. del Carmine, sul retro, lo stemma della Confraternita. Le due facciate saranno unite tra loro da un nastro color azzurro.
La statua donata da Francesco Antonio Calò
La statua della Addolorata del Carmine è uno dei due simulacri donati dal patrizio tarantino Francesco Antonio Calò, erede e depositario della tradizione della Processione dei Sacri Misteri del Venerdì Santo.
Addolorata del Carmine da non confondere con l’Addolorata di San Domenico
I meno esperti dei Riti della Settimana Santa tarantina potranno fare confusione e pensare che la statua dell’Addolorata che esce nella processione dei Misteri sia la stessa effige che la notte prima è uscita nel Pellegrinaggio in Città Vecchia.
Si tratta di due statue diverse, ognuna di esse gelosamente custodita dalla rispettiva confraternita.
Come distinguere l’Addolorata del Carmine da quella di San Domenico
La mancata distinzione tra le due statue dei Riti della Settimana Santa di Taranto può essere concessa solo ai meno esperti. Le due statue infatti sono molto diverse tra loro pur avendo la stessa effige. Uno dei particolari più significativi è la posizione del fazzoletto bianco e quella del cuore trafitto. In quella del Carmine essi sono rispettivamente sinistra e destra, in quella di San Domenico essi sono rispettivamente al contrario: destra e sinistra.